Ho trovato un commento alla pagina odierna del vangelo che riporto in sintesi.

‘‘Buon Pastore ascolta il belato di una pecora...il pastore di cui ci parli tu è un pastore, diremmo oggi, impegnato, non guarda solo le pecore...

Per qualificarmi pecora tua, so di dover avere la coscienza, la consapevolezza di dover pronunciare quel ‘‘tua’’, non come l’espressione di una appartenenza (ad un padrone), ma come la dichiarazione di un innamoramento; perché, il mio problema — vedi, Buon Pastore — è proprio questo: come fare persentirmi una tua pecora…

Tu ci dici che le tue pecore ascolteranno la tua voce e diverranno un solo gregge e un solo pastore. Ad un padrone sarebbe bastato che osservassero i suoi ordini; tu, invece, no: cerchi una comunione con le tue pecore e vuoi che il tuo gregge sia fondato sull’amore, in una comunione reciproca.

Tu me lo dici con chiarezza: Ho altre pecore che non sono di questo ovile; anche queste io devo condurre. Penso che con ciò vuoi dirmi che per essere pecora tua, non è proprio possibile cercarti, amarti e volerti come un ovile in cui trovare sicurezza, protezione, pace.

Sceglierti come pastore è mettersi in cammino con te, alla ricerca delle altre pecore. Dovrei proprio ricordarlo sempre: far parte del tuo gregge non vuol dire frequentare l’ovile, ma preoccuparsi che ci si avvii verso la formazione di un solo gregge e di un solo pastore…’’

Buona Domenica!
Don Leonardo